mercoledì 18 novembre 2009

KARATE

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STORIA FEL KARATE
Il Karate[1] (空手) è un'antica arte marziale atta alla difesa delle persone originaria dell'isola giapponese di Okinawa e trae origine dall'unione di due scuole-correnti marziali: il Te autoctono e il Kenpō cinese e prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi, anche se la pratica del Kobudo di Okinawa che prevede l'ausilio delle armi tradizionali, è strettamente collegata alla pratica del Karate. Attualmente viene praticato in versione sportiva (privato delle sua componente marziale e finalizzata ai risultati competitivi tipici dell'agonismo occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale. Nel passato, era studiato e praticato solo da uomini, ma col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.

Nato come arte marziale che insegna il combattimento e l'autodifesa, con il tempo il Karate si è trasformato in filosofia di vita, in impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, in insegnamento a "combattere senza combattere", a diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. Solo quando questo insegnamento verrà compreso appieno, sostengono i suoi estimatori, l'allievo potrà essere veramente libero e realizzato.
La storia del Karate parte da un arcipelago a sud del Giappone, le isole Ryūkyū, e in particolare da una di queste, Okinawa. Non è possibile affermare con certezza se esistesse già una forma di combattimento autoctona; tuttavia, si crede che fosse già praticata un'arte "segreta": l'Okinawa-te. L’ideogramma te (手) letteralmente indica la parola "mano", ma per estensione può anche indicare "arte" o "tecnica"; il significato di Okinawa-te, quindi, è "arte marziale di Okinawa". Essa era praticata esclusivamente dai nobili, che la tramandavano di generazione in generazione. Secondo le credenze popolari, la nascita del karate è dovuta alla proibizione dell'uso delle armi nell'arcipelago delle isole Ryūkyū. Ciò è vero solo in minima parte, in quanto l'evoluzione di quest'arte marziale è molto più lunga e complessa. Nei secoli XVII e XVIII le condizioni dei nobili di Okinawa cambiarono notevolmente; l'improvviso impoverimento delle classi alte fece si che gli esponenti di quest'ultime iniziassero a dedicarsi al commercio o all’artigianato. Fu grazie a questo appiattimento tra i due ceti che l'arte "segreta" iniziò a penetrare anche al di fuori della casta dei nobili. La conoscenza del te restava uno dei pochissimi segni di appartenenza passata a un'elevata posizione sociale. Per questo motivo i nobili, ormai divenuti contadini, tramandavano quest'arte a una cerchia ristrettissima di persone, quasi in modo esoterico. Così facendo si è avuta una dispersione dell'arte originale e furono gettate le basi per i vari stili di karate. Fondamentale per la nascita del tode furono anche le arti marziali cinesi. Le persone che si recavano in Cina, anche per due o tre anni, avevano modo di studiare le arti marziali del luogo e, in molti casi, cercarono di apprenderle. Le arti marziali cinesi si basano su concetti filosofici e su un'elaborata concezione del corpo umano; era quindi impossibile imparare le arti cinesi nello spazio di un solo viaggio. I viaggiatori giapponesi appresero quel che potevano. Si pensa quindi che sia stata possibile una sorta di fusione tra le arti arrivate dalla Cina, che comunque costituivano uno stile non metodico, e il te okinawese. Una prova di questo importante scambio culturale tra Okinawa e Cina è fornita da un maestro vissuto in epoca successiva, Ankō Itosu. In uno scritto di suo pugno vede le origini del karate nelle arti cinesi e sottolinea come non abbiano influito né il Buddhismo né il Confucianesimo.


Esponente di spicco di questo periodo fu Kanga Sakugawa, signore di Okinawa ed esperto di te. Egli fu il primo maestro che provò una razionalizzazione e una codificazione delle arti diffuse ad Okinawa.

Tuttavia trascorse ancora qualche decennio prima dello sviluppo di una vera e propria scuola di tode. Il fondatore di questa scuola fu Sōkon Matsumura. Il suo stile di tode era chiamato Shuri-te (arte marziale di Shuri) in quanto Matsumura era residente proprio nella città di Shuri. Egli basò il proprio insegnamento su tre punti fondamentali: la pratica dell'arte autoctona di Okinawa, l’arte giapponese della spada (Jigen-ryū) e la pratica delle arti cinesi. Nacque così il vero e proprio tode.

Gichin Funakoshi (船越 義珍 Funakoshi Gichin; Shuri, 10 novembre 1868 – Tōkyō, 26 aprile 1957) è stato un karateka e maestro di karate giapponese. Fu tra i più conosciuti e apprezzati maestri di arti marziali; fu il fondatore dello stile Shotokan.
Gichin Funakoshi comincia la sua carriera di karateka, sotto la guida di uno dei più illustri maestri del tempo: Anko Asato. La sua passione per il karate, comincia quando da piccolo, verso i 12 anni, va spesso a giocare dal figlio più grande di Asato, e si stupisce delle tecniche che il padre eseguiva in giardino. L'allenamento con il maestro era sempre durissimo, e molto spesso si svolgeva di notte, al solo chiarore di una lanterna; qui Asato insegna a Funakoshi tutti i segreti del karate, seppur con un allenamento durissimo. I primi tempi Funakoshi doveva eseguire centinaia di volte il singolo kata o la singola mossa, al fine di raggiungerne la perfezione. Funakoshi era molto legato alle tradizioni tanto che, malgrado la situazione economica della famiglia, vuole studiare medicina, ma tra le regole per entrare in accademia, c'è quella di tagliare la crocchia. La crocchia era molto importante all'epoca, e cosi decide di lasciare medicina piuttosto che tagliarla. Comincia così un lavoro da insegnante alla scuola di Okinawa, e continuerà a farlo per oltre 30 anni. Agli inizi del suo lavoro come insegnante, Funakoshi conosce Anko Itosu, amico di Asato, che acconsente ad insegnarli la pratica del karate, sempre sotto la guida di Asato. Le idee dei due maestri sono però piuttosto diverse, cosi come lo erano al tempo quelle di tutti gli altri maestri; non esisteva un sistema unificato di karate, ed ognuno personalizzava il proprio stile in base alle proprie esigenze. Nel 1921 il re del Giappone è in viaggio verso l'Europa, e decide di far visita al piccolo distretto di Okinawa; qui durante la festa tenutasi per lui, incontra Funakoshi, che esegue delle tecniche dimostrative. L'anno dopo a Kyōto è in corso una esposizione di arti marziali ed educazione fisica, e Funakoshi viene mandato per rappresentare l'isola. Qui incontra Jigoro Kano che lo invita a tenere una dimostrazione nel suo dojo a Tokio; Kano è entusiasta dello stile mostratogli da Funakoshi, e rivestendo un importante carica all'interno del ministero dell'educazione, lo invita a rimanere per divulgare la sua arte. Funakoshi sentendo le parole di Kano, decide di rimanere a Tokio per divulgare il karate; all'inizio alloggia in una camera di 5 mt per 2, e fa il portinaio all'interno dello stesso palazzo. Il palazzo in questione è in realtà un pensionato per studenti, e quindi le possibilità di trovare allievi erano molte di più.

Non riuscendo a vivere esclusivamente con lo stipendio di base, decide di chiedere in prestito una sala del palazzo inutilizzata e cominciare cosi i primi corsi di karate. All'inizio gli studenti son molto pochi, ma nel giro di 2-3 anni, il numero aumenta considerevolmente, e si cominciano a creare molti club del karate, soprattutto fra le università. Nacque cosi il dojo Shotokan, costruito ad Okinawa, che significa "la casa nel fruscio della pineta"; il dojo verrà distrutto nel corso della seconda guerra mondiale, e molti allievi moriranno. Nel dopoguerra però, alcuni degli allievi sopravvissuti tornano, e ricostruiscono il dojo, così che Funakoshi possa ricominciare ad insegnare. In quegli anni Funakoshi scrive molti libri sulla filosofia del karate, ma il suo libro più importante sarà "Karate jutsu". Dopo la morte della moglie, torna a Tokio all'età di 81 anni, e scopre che molti suoi allievi lo aspettavano per conferirgli la carica di presidente delle Japan Karate Association... è il 1949. Agli inizi del 1951 però, cominciano a nascere le prime divergenze di opinioni all'interno della federazione, e alcuni maestri la lasciano... tuttavia il numero degli allievi aumenta sempre più. Gichin Funakoshi muore però, nell'aprile del 1957, all'età di 89 anni, e sulla sua tomba fu scritto: "Nel karate non attaccare mai per primo

 
Stili del karate:
 I principali stili del Karate sono:
-Shotokan, il più diffuso, deriva dal maestro Funakoshi; e prevede, oggi, molte varianti. Alcune scuole, infatti, hanno un'impostazione tecnica completamente diversa dalle altre.
-Shotokai, di Shigeru Egami, simile allo Shotokan ma molto morbido e senza agonismo; enfatizza al massimo la postura corretta, l'utilizzo delle anche e il kokyu e l'irimi per vincere senza impiego e senza spreco di forza come nell'Aikido;
-Goju-Ryu, che nasce dal Naha-te, il cui primo Maestro fu Kanrio Higahonna che visse per moltissimo tempo nel Fukien in Cina. A raccogliere l'eredità di Higaonna e fondare lo stile Goju-ryu fu il maestro Chojun Myagi.
-Shorin-ryu, scuola che deriva dallo Shuri-te trasmessa per tramite del maestro okinawense Chotoku Kian. A questa scuola si ricollegano lo Shito, Uechi e Kushin. I gruppi Shorin-ryu attualmente componenti della Federazione di Karate-do di Okinawa sono: Shorin-ryu Kyudokan (kobayashi), Shorin-ryu Matsubayashi, Ryukyu Shorin-ryu, Matsumura-seito-Shorin-ryu, Shorinji-ryu. Ognuno di questi gruppi è legato da generazioni a una famiglia okinawense di riferimento ma tutti si possono definire come Karate stile Shorin-ryu. Si può forse definire lo stile maggiormente presente sull'isola di Okinawa e più legato alla tradizione.
-Wado-ryu, è uno stile creato per essere adatto ai combattimenti, nonostante sia molto "pacifico". Il nome stesso vuol dire infatti "la via della pace e dell'armonia". Si basa sugli insegnamenti del maestro Hironori Otsuka; il quale fuse lo Shindo Yoshin Ryu JuJitsu con il karate di Okinawa creando un ottimo sistema di difesa personale.
-Sankūkai, o Sankudò. Si basa sulla leggerezza e l'accuratezza della tecnica ma anche sulla potenza dei colpi. Stile fondato da Yoshinao Nanbu. Lo stile Sankukai è stato poi lasciato dal M° Nanbu nel 1978, in modo da poterlo evolvere (per scelta del maestro Nanbu in persona), nell'arte marziale Nanbudo, che a tutt'oggi viene praticata e migliorata da lui stesso.
-Uechi-ryu, fondato da Kanei Uechi in onore del padre Kanbun Uechi, lo uechi-ryu è forse lo stile più antico di karate e deriva direttamente (anzi, è) quello che in cina si chiamava pangainoon (duro/morbido), kung fu che il maestro sho-shi wa insegnava. La peculiarità di questo stile è il grande lavoro di condizionamento fisico che si pratica e il kata sanchin (che significa "tre conflitti") che è prettamente formativo: un esercizio isometrico attuo a sviluppare il corpo, i muscoli e attraverso il quale si può apprendere la respirazione diaframmatica. Di Uechi-ryu esistono quattro associazioni diverse tra le quali, però, regna grande amicizia e spiritò di unità. L'associazione principale della stessa famiglia Uechi è la OKIKUKAI, Okinawa Karate-do Association.
-Kyokushinkai, fondato dal maestro Mas Oyama che, dopo aver praticato lo stile Shotokan sotto la guida di Gichin Funakoshi e lo stile Goju-ryu, ha creato questo stile basato sul kumite full contact. Incorpora alcuni kata dello Shotokan e altri tradizionali. Lo stile necessita di una notevole preparazione fisica per poter essere praticato a causa anche dei combattimenti a contatto pieno. Le competizioni si svolgono senza protezioni. Considerando tutte le federazioni oggi esistenti, formatesi dopo la morte di Mas Oyama per via di alcune scissioni interne, è sicuramente il karate più diffuso al mondo. Dal Kyokushinkai, nel corso degli anni, sono nati tutti gli altri stili di Full Contact Karate.
-Ashihara, fondato da Hideyuki Ashihara nel 1980, ex praticante ed istruttore di Kyokushinkai. Si basa sul concetto di Sabaki. Prevede combattimenti a contatto pieno e dei kata alquanto diversi da quelli del Kyokushinkai. È presente in molti paesi del mondo.
-Enshin, fondato nel 1988 da Joko Ninomiya, allievo di Ashihara. Dopo aver insegnato Kyokushinkai per qualche anno, e aver seguito il maestro Ashihara, aiutandolo nella divulgazione dell'Ashihara Karate, nel 1988 decide di portare avanti il suo stile: l'Enshin. Il karate Enshin, basato sempre sul concetto di Sabaki, è caratterizzato da combattimenti a contatto pieno. I kata, come nell'Ashihara, si discostano molto da quelli del Kyokusinkai. Ogni anno si disputa il Sabaki Challenge, torneo al quale prendono parte combattenti di ogni stile e federazione.
-Shidokan, fondato da Yoshiji Soeno, il karate Shidokan, come avviene per quasi tutti gli altri stili a contatto pieno, deriva dal Kyokushinkai e prevede lo studio dei kata. È un metodo di combattimento che utilizza, fra le altre cose, le tecniche di pugilato, le ginocchiate e le gomitate tipiche della Muay Thai, il grapplin e la lotta a terra.
-Seido Juku, fondato da Tadashi Nakamura nel 1976, deriva dal Kyokushinkai. Pur essendo uno stile a contatto pieno, enfatizza molto il lato spirituale dell'arte marziale. Parte integrante degli allenamenti è la meditazione e lo sviluppo dell'intera persona, oltre che del lato fisico.
-Seidokaikan, fondato da Kazuyoshi Ishii nel 1980, è uno stile a contatto pieno che deriva dal Kyokushinkai.
-Ten Ryu Kai, è uno stile di karate a contatto che deriva dallo Shidokan.
-Shinseikai, fondato da Minoru Tanaka, deriva dal Seidokaikan. Tra le altre cose prevede anche allenamenti di Karate Gloves (Karate con i guantoni), per offrire ai praticanti la possibilità di cimentarsi in combattimenti interstile



 
KATA':


Pinan Nidan

Sembra derivino dalla fusione di due forme cinesi denominate Channan di origine poco misteriosa . Il significato è "Pace dello Spirito" . E' abitudine credere che Matsumura , bushi e maestro di Itotsu abbia tradotto i Channan nei primi tre pinan e tramandati allo stesso Itotsu . Successivamente il maestro Anko Itotsu ha trasformato poi gli altri due arrivando agli attuali cinque katà .





 
 
 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 





















Passai (Bassai)



Il nome originale è Passai , trasformato poi in Bassai dal maestro Funagoshi in lingua giapponese. Il nome vuol dire "penetrare una fortezza" o togliere un sasso dalla base.



Di dubbia origine la storia del katà , ma si tramanda che il Passai con altri katà fosse originario della Cina ed esportato alle Ryukyu , nei pimi dell'800. Oggi ne esistono 12 versioni del katà tradotte da altrettanti maestri . E' uno dei katà più diffusi tra i vari stili .




Chinto (Gankaku)
Il nome originale era Chinto e deriva dal nome di un marinaio cinese naufragato ai primi dell'800 e rimasto ad insegnare nelle isole Ryukyu. Questo si può tradurre come "combattere all'est" oppure come "combattere in città" , trasformato poi nel giapponese Gankaku "la gru sulla roccia" da Funagoshi.
è unkatà avanzato della scuola Shuri-te insieme al Kushanku e al Niseishi. Si pensa che sia stato tramandato dal Bushi Matsumura che prese come base le tecniche cinesi integrandole con quelle dello stile della gru.










Jion
Il suo significato è "il suono del Tempio" , datogli in onore di un monaco cinese in visita a Okinawa. Questo katà è stato divulgato dal maestro Itotsu al quale si attribuisca la forma attuale realizzata intorno al 1870.










Jitte
Il suo significato è "dieci Mani" .
Divulgato dal maestro Itotsu intorno al 1870.
















Kushanku (Kanku-dai)
Viene considerato il kata più completo in assoluto e per una perfetta esecuzione servono molti anni di apprendimento.
il suo nome significa "osservare il cielo".
la leggenda narra di un diplomatico cinese chiamato Kung Siang Chung che pare abbia portato questo kata dalla mitica città di Kushanku.









Naihanchi (Tekki)
Alla base della Scuola di Shuri-te.
Il nome originale è Naihanchi trasformato in Tekki da Funagoshi per usare una terminologia giapponese. La traduzione originale Okinawense è "combattere tenedno la postazione" mentre in lingua giapponese è "cavaliere di ferro".
La tradizione dice che questo katà sia composto dalle tecniche per combattere sulla diga di un campo di riso o con un muro alle spalle e con gli aggressori ai lati.







Niseishi (Nijushiho)

Il termine originale corrisponde al numero 24 , nell'evoluzione giapponese significa "24 passi".
Si danno origini cinesi a questo katà utilizzato dalle Scuole del Shuri-te e del Naha-te e che abbia avuto il suo sviluppo nello shorin ryu e la sua massima espressione oggi nel wado-ryu. Si pensa che il maestro Aragaki abbia importato il katà dalla Cina ai primi del '900.













Rohai (Meikyo)

Rohai significa "segno di un airone" , caratteristica della posizione su di una sola gamba. Si pensa che la sua apparizione sia da attribuire ad un visitatore di Okinawa di ritorno dalla Cina rimanendo comunque certa la sua nascita in Cina.
Attualmente vi sono diverse versioni di questo katà ma sono tutte derivate dalla forma originale di Tomari-te dove venne insegnato fino al 1871. In seguito questo katà venne introdotto a Shuri e Naha. Il Kanji Meikyo significa "specchio luminoso" oppure "guardare lo specchio".





Seishan (Hangetsu)
Trattasi di un antichissimo katà di origine cinese ed il nome originale seishan si traduce con "13" , mentre il nome giapponese Hangetsu si traduce in "mezza luna".
La motivazione di questo nome deriva dal fatto che il katà per metà è conforme ai principi del karatè di Naha e per metà di Shuri.
Inoltre il modo di avanzare nella posizione classica richiama la forma della mezza luna. Esistono stili molto diversi di questo katà , infatti la forma della scuola di Naha-te è di stile cinese , mentre la versione Shuri-te si è evoluta in un proprio stile . La versione Shuri è attribuita a Matsumura . Si dice che il Seishan sia il più antico katà dello Shuri-te.




Wanchu (Empi)
Il termine Wanshu deriva dal nome di un inviato militare cinese che , in visita ad Okinawa , lo insegnò nel villaggio di Tomari intorno al 1683. Il katà fu praticato esclusivamente a Tomari sino al 1871 dopo di che iniziò ad essere praticato anche a Shuri e Naha. Il maestro Kiyan apprese il katà da Maeda Pechin , specialista nell'esecuzione di questa forma. La trasformazione in Empi significa " volo di rondine" .











TECINICHE

Jodan Age uke

                                                                                       

Gedan Barai



Shuto Uke



Jun Tsuki

Gyaku Tsuki

Mae Geri

Mawashi Geri

Yoko Geri






IMMAGINI




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